domenica 8 aprile 2018

Una disparità di trattamento morfologico


Speriamo che qualche linguista "di buona volontà" si imbatta in questo sito e, dopo averci letto, possa spiegarci il perché di una "disparità di trattamento morfologico"; noi, onestamente, non riusciamo a trovare una spiegazione. Ci riferiamo a due nomi composti che, pur avendo la medesima composizione, hanno un plurale diverso: malalingua e falsariga. In questo caso tutti i vocabolari che abbiamo consultato sono concordi: malelingue e falsarighe. Entrambi i termini, dicevamo, hanno la medesima "composizione etimologica", vale a dire sono composti di un aggettivo e di un sostantivo: mala (aggettivo), lingua (sostantivo); falsa (aggettivo) riga (sostantivo). E i nomi cosí composti - secondo la legge grammaticale - nella forma plurale  mutano la desinenza del secondo elemento (sostantivo): falsariga / falsarighe*. Non segue questa regola, invece, il sostantivo malalingua perché al plurale muta le desinenze di entrambi gli elementi: malalingua / malelingue.
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* In rete si trova anche il plurale non "ortodosso" falserighe.



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La parola proposta da questo portale, ripresa dal GDU (De Mauro): porrigine. Sostantivo femminile con il quale, in medicina, si indicano diverse patologie del cuoio capelluto, la forfora in particolare. È tratto dal latino "porrigine(m)" (forfora, tigna).

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