giovedì 14 settembre 2017

La prognosi


Sempre per la serie la lingua biforcuta della stampa

Insistiamo: la prognosi non è un reparto ospedaliero, come lo sono, per esempio, "cardiologia", "ortopedia" ecc.,  ma la "previsione" circa la durata e l'esito di una malattia o di un trauma. Leggiamo dal Treccani:

 prògnoi s. f. [dal gr. πργνωσις «previsione», poi «prognosi», der. del tema di προγιγνσικω «conoscere prima, prevedere»; lat. tardo prognōsis]. – 1. In medicina, previsione sull’ulteriore decorso e soprattutto sull’esito di un determinato quadro morboso in esamefareformulare una p.; pesattaerrataindovinare, sbagliare la p.; pimmediata, quella che si riferisce all’evoluzione prossima del quadro morboso in atto; plontana, quella riguardante l’esito finale (con terminologia latina, prognosi quoad vitam, relativa alla vita del paziente, che comprende la pimmediata e la plontana; e pquoad valetudinem, che riguarda la capacità di recupero funzionale dell’organismo); pbenigna (o fausta), riservata (cioè sospesa, che non si pronuncia), infausta, non benigna.

Da un quotidiano in rete:
Il titolo in oggetto, dunque, è errato e grida vendetta. La bimba è stata ricoverata (in ospedale) con prognosi riservata.

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