giovedì 7 settembre 2017

Il prefisso "auto-"



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Questo titolo - di un quotidiano in rete - che riteniamo maledettamente errato ("si autosospende") ci ha richiamato alla mente un nostro vecchio intervento sull'argomento. Lo riproponiamo e attendiamo di essere "sbugiardati" da qualche linguista "d'assalto" se, per caso, si dovesse imbattere in questo sito.

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Sostantivi ambigeneri veri e... falsi (o apparenti)
In linguistica si chiamano "nomi (o aggettivi) ambigeneri" quelli che hanno il medesimo "significato" tanto per quanto riguarda il genere maschile quanto per quello femminile;  hanno la medesima desinenza e nel maschile e nel femminile. Non mutano nelle forme flesse, insomma, e si distinguono per mezzo dell'articolo. Sono ambigeneri, per esempio, il custode e la custode; il nipote e la nipote; il cantante e la cantante; il giornalista e la giornalista; il ciclista e la ciclista; il podista e la podista; il preside e la preside; il consorte e la consorte; il testimone e la testimone; il pianista e la pianista. Per quanto attiene alla forma plurale si presti molta attenzione, però, perché al femminile alcuni di questi prendono la desinenza "e" tipica del femminile plurale: la giornalista, le giornaliste; la ciclista, le cicliste; la pianista, le pianiste.  Sono detti "ambigeneri apparenti" (o "falsi ambigeneri") i sostantivi che si presentano con una forma identica ma di genere diverso. La vera differenza, dunque, sta nel significato non nel genere. Vediamone qualcuno: il pianeta (corpo celeste), la pianeta (paramento liturgico); il boa (rettile), la boa (galleggiante); il fronte (linea di guerra), la fronte (parte del viso); il lama (monaco), la lama (di un coltello).


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