lunedì 6 febbraio 2017

Comandare a bacchetta


Tutti conosciamo il modo di dire succitato, che significa "comandare in modo autoritario", quasi dispoticamente; esercitare il "potere", insomma, in maniera non proprio ortodossa. Ciò che non tutti sanno, probabilmente, è il fatto che la predetta locuzione non deriva dall'uso figurato della "bacchetta" del direttore d'orchestra, che non "comanda" ma "dirige". L'espressione, come si può leggere nelle note linguistiche al "Malmantile racquistato" (un poema burlesco), viene dal fatto che «comandare a bacchetta vuol dire comandare assolutamente e dispoticamente in ogni congiuntura, come re o capitano che porti scettro, mazza o bastone di comando». La "bacchetta", infatti, è bene ricordarlo, è un antico simbolo di potere, di comando. Vi sono anche altri modi di dire che hanno che vedere con la bacchetta, caduti, però, in disuso, come: "Signore a bacchetta", cioè persona molto autoritaria; "rendere la bacchetta", vale a dire lasciare il comando. Di significato uguale e intuitivo l'espressione "comandare a campanello". Un po' diverso, invece, il senso della locuzione "avere (o tenere) il mestolo in mano", che significa "comandare e fare e disfare una cosa a proprio piacimento", come la massaia che - in cucina - "tiene il mestolo". Il modo di dire implica il fatto che una persona, cui l'espressione si riferisce, ci metta un "gusto" particolare nel comandare, come recita il proverbio: «Chi ha il mestolo in mano, si fa la minestra a modo suo».

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FUORILEGGE - Molto spesso si leggono sulla stampa frasi del tipo: “Da domani sono fuorilegge le confezioni che non riportano la data di scadenza del prodotto”. Queste frasi, a nostro modesto modo di vedere, sono contro la... legge linguistica. Fuorilegge è un sostantivo che significa “bandito”, “delinquente” e simili. Nella frase sopra citata fuorilegge si deve scrivere in due parole: fuori legge [fuori (della) legge]. L’univerbazione (parola unica) si ha, dunque, solo quando il sostantivo si riferisce a persone che agiscono fuori della legge (banditi): Giovanni e Mario sono due fuorilegge. Quando si intende indicare la contravvenzione a una norma, i due termini si staccano: un comportamento, una clausola “fuori legge”. Naturalmente attendiamo di essere "sbugiardati" dai soliti linguisti cosí detti d'assalto o, se preferite, gramuffastronzoli.

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