venerdì 27 maggio 2016

L'aspetto "piú deteriore"

Due parole su un aggettivo che non si può "comparativizzare": deteriore. Molti (tutti?) lo adoperano al grado comparativo, "piú deteriore", non sapendo, probabilmente, che di per sé è di grado comparativo significando "piú cattivo", "peggiore". Viene, infatti, dal latino "deterior", comparativo dell' aggettivo (non documentato) "deter" (cattivo). Coloro, quindi, che dicono (e scrivono) "piú deteriore" cadono in un madornale errore in quanto è come se dicessero "piú peggiore". Questo "piú deteriore", insomma, è quanto di... deteriore si possa leggere in alcuni critici cinematografici che non provano vergogna nello scrivere frasi del tipo «l'attore ha messo in luce l'aspetto piú deteriore di sé». Queste firme eccellenti mettono in luce, invece, l'aspetto "piú deteriore" della loro lingua.

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La parola che proponiamo da questo portale  - non registrata in tutti i vocabolari dell'uso - è il sostantivo deverbale temmirio. Sta per argomento certo, inoppugnabile quindi prova certa, sicura. È tratto dal verbo greco "tecmaíro" (io provo).

1 commento:

Nicla ha detto...

Ieri, leggendo un saggio di critica letteraria, mi sono imbattuta nella frase <<...la riflessione cade [...] sugli aspetti più deteriori...>>. L'autore risulta essere un professore ordinario di Lingua letteraria ecc. presso una università italiana... Ma forse il mondo accademico ritiene di potersi collocare al di sopra di grammatica e sintassi italiane :-).