giovedì 12 maggio 2016

L'amico del bus

Probabilmente ci ripeteremo, ma siamo rimasti sconcertati nel sentire, mentre aspettavamo il tram, una discussione tra alcuni studenti che sostenevano la tesi secondo la quale "filobus", sotto il profilo etimologico, significa "amico del bus". Costoro dicevano, infatti, che se "filantropo" significa amico dell'uomo, "filobus" è... amico del bus. Che sciocchezze, giovanotti. A scuola non vi hanno insegnato (si fa  per dire, vista la preparazione linguistica di certi docenti, anche universitari) che c'è filo e... filo? Il filo che forma la parola "filantropo" è un prefisso di origine greca,  "philo", dal verbo "philèo" ('amo'), e serve per la formazione di parole composte che indicano - secondo i casi - "amicizia", "cultura", "amore" per qualcosa: filosofia, "amore per la scienza". L'altro filo, invece, è il latino "filu(m)" e si adopera per la formazione di parole composte che indicano trasporto o comunicazione mediante un "filo": filodiffusione, filovia, filobus.

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Per la serie lingua "biforcuta" della stampa.

Da un quotidiano in rete:

Grave una donna che litiga con un ciclista: "Non puoi andare in bici sul marciapiedi"  

 Sarà il caso di "ricordare" al redattore titolista che il sostantivo 'marciapiede' non appartiene alla schiera dei nomi difettivi, ha un suo regolarissimo singolare: il marciapiede, i marciapiedi.


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Il termine che proponiamo, non attestato in alcuni vocabolari, è: decipiente. Aggettivo deverbale che sta per "ingannatore", "mendace" e simili. È tratto dal verbo latino "decipere" (ingannare).

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La pizza si condisce, si guarnisce o si farcisce? La parola alla Crusca.

 

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