lunedì 2 novembre 2015

La quarquonia

Ecco una parola che ci piacerebbe fosse messa a lemma nei vocabolari dell'uso: quarquonia. È un sostantivo femminile che vale "casa di correzione". Si trova nel Tommaseo-Bellini:
  «Così chiamavasi a Firenze un Conservatorio di ragazzi mal costumati, posti in tal luogo per correggerli. [G.M.] Fu fondato nel secolo decimosettimo dal sacerdote Filippo Franci. Ma lo zelo del Franci (dice l'Osservatore fiorentino) non si contentò di ciò; e vi aggiunse otto piccole celle, nelle quali, salva l'approvazione dell'autorità competente, si rinchiudevano dei giovani ostinati nel vizio, ogniqualvolta i genitori ne facessero domanda. Di qui venne forse il nome di Quarquonia, denotando con due voci latine, Quare e Quoniam, il perchè e il percome si procedesse a quella reclusione. Altri vogliono che la voce Quarquonia derivi da un magistrato detto Calconia, che sorvegliava in quel tempo ai piccoli furti e alle soverchierie. T. O forse è radice com. con Arx, Arceo. [Val.] Fag. Rim. 3. 99. Fuggite certe ostentazioni strane Più, che un monel non fugge la quarquonia. E 1. 190. [L.B.] Poi fu in quel luogo Il teatro della Quarquonia; e teatro son diventate anco le Stinche col titolo di Pagliano».

***
Repetita iuvant – locuzione latina rimasta in uso con il significato di  “giova ripetere le cose,” si scrive con la i normale, non con la  j.

*
 Uniformare - alla lettera significa rendere di una medesima forma: ho uniformato i mobili degli uffici. Si sconsiglia l'uso del verbo nell'accezione di conformare, adattare, accordare e simili.

***





La Treccani ha accolto e messo a lemma nel vocabolario il neologismo fanfarista.

 

Non è molto chiaro, però (dal contesto non si capisce), se questo neologismo era già a lemma nel vocabolario o inserito a seguito della nostra proposta. È l'unico dizionario, comunque, che lo riporta.

 
 
Fanfarista: Lascio la parola all'esperto propositore F. R.: «Come si chiama colui che suona in una fanfara? Non c'è un termine che fa alla bisogna. Potremmo chiamarlo, per tanto, "fanfarista". Il suffisso “-ista”, sin dall'antichità, si affigge in italiano a basi lessicali verbali e nominali per formare sostantivi che designano attività, mestieri, professioni. Da arte abbiamo ‘artista’; da violino si ha ‘violinista’; da fanfara possiamo avere, benissimo, “fanfarista”». In questo caso, però, si tratta di una battaglia per una causa vinta, almeno per quanto riguarda il Vocabolario Treccani.it 
 


Si veda anche qui.

 

 

Nessun commento: