mercoledì 1 ottobre 2014

Planometria o planimetria?

Gentile dott. Raso,
 mi è capitato di leggere le Sue note che trovo su lsblog, e da qui sono stato stimolato a curiosare anche nel Suo "Lo Siacqualingua" dove ho scorto la possibilità di proporre quesiti. Credo utile premettere una breve presentazione. Sono un geometra, e quindi un tecnico. Il primo contatto con la grammatica italiana, a scuola, fu anche l'ultimo: dopo aver preso atto con soddisfazione dell'esistenza di regole, mi deluse il fatto che esistessero eccezioni. Dunque chiusi il libro, e cominciai ad andare "a orecchio". La cosa mi pone dei limiti, e impone anche sforzi indubbiamente maggiori della precisa conoscenza di regole e eccezioni; ma di questo ho potuto prendere reale coscienza soltanto in età talmente tarda da non poter più rimediare. Cionondimeno ho un'alta considerazione della scrittura corretta, in quanto è indiscutibilmente efficace; e ciò ha importanza anche in campo tecnico quando una perizia non può permettersi il lusso dell'ambiguità. E dunque mi arrabatto per evitare gli strafalcioni più inverecondi. Ma alle volte mi perdo anche in piccoli particolari, soprattutto quando mi inducono un brivido sconquassando suoni che mi erano familiari. Questo è il motivo per cui mi faccio vivo. Nel mio lavoro, che consiste prevalentemente in rilevamenti topografici, si eseguono operazioni planimetriche, altimetriche e volumetriche. Molte volte una delle ultime due integra le prime e, fin da quando, bambino, seguivo mio padre, sentivo parlare di lavori plani-altimetrici e plani-volumetrici. Parecchi colleghi, che pure adoperano la forma plani-volumetrici, propendono per la forma plano-altimetrici nell'altro caso. E quella "o" mi ferisce i timpani. Forse ho già abusato della Sua pazienza, ma se potesse chiarirmi i motivi per considerare corretto plani-altimetrici piuttosto che plano-altimetrici, o viceversa, ne ricaverei un sollievo impagabile. Naturalmente nel caso del viceversa dovrei fare molto esercizio, ma conoscendone la giustificazione spero di poterci riuscire. La ringrazio per la cortese pazienza e La saluto cordialmente
 Leonardo
 Bologna
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 Cortese Leonardo, sarò telegrafico. Sí, ha ragione, quella "o" fa male ai timpani perché non è corretta. Si deve dire PLANI, tanto nel singolare quanto nel plurale. Questo prefisso viene dal latino "planus", divenuto in italiano "plani" (di "forma piana"). Diremo, quindi, planimetria, non planOmetria; planisfero, non planOsfero, ecc. Trattandosi di un prefisso, inoltre, si scrive attaccato alla parola (senza trattino).

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