sabato 18 ottobre 2014

Giustiziare e assassinare

«I terroristi hanno giustiziato tutti gli ostaggi». Questa frase, che campeggia spesso, purtroppo, sulle pagine dei giornali, apparentemente corretta, contiene un "errore". Quale? Vi domanderete. L'uso improprio, per non dire errato, del verbo "giustiziare". I terroristi hanno assassinato, non giustiziato, gli ostaggi. I due verbi, a nostro modo di vedere, hanno "sfumature" diverse anche se, ai fini pratici, hanno lo stesso significato: uccidere. Giustiziare significa "punire qualcuno eseguendo una condanna a morte". E chi può punire, quindi "giustiziare" se non un'autorità costituita? I terroristi, quindi, non essendo un'autorità costituita, possono solo "assassinare", non giustiziare. Vediamo, ora, sotto il profilo prettamente linguistico, come sono nati i due verbi (giustiziare e assassinare) che a nostro avviso non si possono considerare sinonimi, anche se la stampa li ritiene tali. Giustiziare è la traduzione del francese medievale "justicier", tratto dal latino "iustitia" (da "iustum", 'secondo il diritto'; e chi ha il "diritto", se non, appunto, un'autorità?). L'altro verbo, assassinare, è tratto dalla voce turca "hasciashin", non dal latino, come ci si aspetterebbe. Vediamo, per sommi capi, la sua storia (la "nascita"). Nel secolo XIII gli aderenti a una setta mussulmana, nata in Persia, divennero famosi per le loro azioni violente e terroristiche perpretate ai danni della Siria, della Palestina e della Mesopotamia. Questi "eroi" si macchiavano dei delitti piú atroci, impensabili in persone normali: non erano banditi, ma belve assetate di sangue che uccidevano anche quando nessuno li contrastava. Per "caricarsi", prima di compiere le loro imprese sanguinarie, facevano uso di una droga, arrivata, purtroppo, fino a noi: l'hashish. I malcapitati, quando li vedevano arrivare, li chiamavano "hasciashin", bevitori di hashsih. Il termine, giunto a noi, è stato adattato in "assassini", donde il verbo "assassinare".

Nessun commento: