domenica 22 dicembre 2013

Ancora sugli "antistupri grammaticali"

Ancora una volta l’antistupratore grammaticale è rimasto… stuprato. Questa volta è stato vittima del pronome personale “te”. Scrive, dunque, il censore:

Il pronome personale “te” è usato solo come complemento e mai come soggetto.
Quindi frasi come “lo hai detto te” o “pensaci te” sai dove TE le puoi ficcare?

No, caro amico, ci sono dei casi in cui il “te”, in funzione di soggetto, è perfettamente in regola con le leggi grammaticali. Non lo sapeva? Clicchi qui e lo apprenderà.

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La parola che proponiamo oggi è: agatologia. Sostantivo che, pur essendo femminile, non ha nulla in comune con… Agata. È composto con le voci greche “agatòn”, bene e “lògos”, discorso.


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