mercoledì 26 giugno 2013

L'uso di "essere" e di "avere"

Cortese dr Raso,
la ringrazio di cuore per la risposta sulla corretta accentazione di “calcàre”. Mi permetto, ora, di rivolgerle un altro quesito, vista la sua non comune disponibilità e cortesia. Esiste una regola da seguire circa l’uso dei verbi ausiliari “essere” ed “avere” quando occorre formare i tempi composti? Per esempio: ho corso o sono corso? È prevalso o ha prevalso?
Grazie e molte cordialità
Ottavio L.
Terni

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Gentile Ottavio, non è possibile dare una regola specifica, solo un buon vocabolario ci può aiutare. Possiamo dire, però, in linea di massima, che il verbo essere si usa con i verbi impersonali, con i verbi riflessivi e per formare la coniugazione passiva dei verbi transitivi. Avere si adopera per la formazione dei tempi composti di tutti i verbi transitivi, con i verbi intransitivi che indicano un movimento o moto fine a sé stesso (ho volato, ho corso) e con quelli intransitivi che esprimono un’attività dello spirito e del corpo (ho pensato, ho dormito). Da notare, infine, che spesso l’uso dell’ausiliare fa cambiare di significato il verbo “principale”: ho mancato (ho commesso una colpa); sono mancato (non ero presente).

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