domenica 21 aprile 2013

Trascendente e trascendentale







Un articolo di Simona Cresti, della redazione consulenza linguistica della Crusca: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/niente-trascendentale


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Il pozzo di San Patrizio

 
            «Papà, ho bisogno di trecentocinquanta euro per la revisione completa della motocicletta» disse il giovane Raimondo appena entrato in casa, di ritorno da un viaggio in lungo e in largo per l'Italia. Il padre, risentito per le pretese del figlio, sbottò, «io vivo di stipendio, figliolo, non ho il pozzo di San Patrizio!». Quante volte, anche a voi sarà capitato di dire frasi del genere inconsciamente, per indicare che non si possiede una fonte di ricchezze inesauribile, come sta a significare, appunto, l'espressione "avere il pozzo di San Patrizio". Vediamo, allora, come è nata questa locuzione, anche se il suo uso è improprio. Narra una leggenda che questo pozzo altro non era che una profondissima caverna - situata in un'isola del lago Derg, in Irlanda - rivelata da Cristo, nel VI secolo, al santo patrono di quella nazione, il vescovo Patrizio e da questo miracolosamente aperta per convincere gli Irlandesi a convertirsi alla fede cristiana. Sempe secondo la leggenda, dal "pozzo" si poteva intravedere una "via" che menava all'altro Mondo. Coloro che vi si trattenevano in preghiera ininterrottamente, per un giorno e una notte, ottenevano la remissione dei peccati. Quest'espressione, dicevamo, è adoperata impropriamente per indicare una fonte di denaro ritenuta inesauribile da colui che vi attinge. Possiamo azzardare l'ipotesi, dunque, secondo la quale la "via" del pozzo era molto lunga, "inesauribile", da qui il detto popolare "avere o essere il pozzo di San Patrizio".

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