venerdì 12 aprile 2013

Ecco la nocenza

In un “processo familiare” il “giudice”, vale a dire il padre di un ragazzo, imputato di aver picchiato un suo compagno di classe, esclamò: «Ecco la prova della sua nocenza!». Tutti applaudirono perché credevano che “nocenza” fosse l’aferesi di “innocenza”. L’ “imputato”, quindi, era non colpevole. Ma le cose in lingua non stanno cosí. “Nocenza” non è l’aferesi di innocenza. L’aferesi, come si sa, è la caduta di una vocale o di una sillaba iniziale di una parola. Tondo, per esempio, è l’aferesi di rotondo [(ro)tondo]. Il termine, quindi, non attestato dalla quasi totalità dei vocabolari, non è, insomma, “[in]nocenza”, ma il suo contrario e sta per colpevolezza. Si può trovare, comunque, cliccando sul collegamento in calce. E a proposito di aferesi, “accorciamento” e “apocope” non sono sinonimi di aferesi perché indicano la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola. Stupisce, dunque, quanto si può leggere su questo sito:


http://trovami.altervista.org/it/sinonimi/aferesi

Sinonimi di aferesi:

• (s.f.inv. Termine linguistico che indica la perdita della vocale o della sillaba iniziale di una parola - gioco enigmistico - operazione chirurgica di asportazione di un organo o parte di esso) accorciamento, apocope

https://www.google.it/search?q=%22nocenza%22&btnG=Cerca+nei+libri&tbm=bks&tbo=1&hl=it  

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