giovedì 7 febbraio 2013

Noi disegnamo o disegniamo?

Ci piacerebbe conoscere il motivo per il quale i linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, nel loro libro «Ciliegie o ciliege?”, trattando dei verbi in “-gnare”, sostengono che la “i” della desinenza “-iamo” si conserva solo nella prima persona plurale del presente congiuntivo: che noi disegniamo. Nella prima persona plurale del presente indicativo si può anche omettere. Quindi: noi disegnamo o disegniamo. La desinenza è “-iamo” tanto per l’indicativo quanto per il congiuntivo, perché questa “disparità” di trattamento? C’è una regola “ortografico-fonetica” che ci sfugge? Preghiamo, gentilmente, i cortesi linguisti di illuminarci in merito.

1. Ciliegie o ciliege? E altri 2406 dubbi della lingua italiana - Pagina 124


http://books.google.it/books?id=EjiyOQ1KqHoC&pg=PA124&dq=%22sognamo%22+o+%22sogniamo%22?+della+valle+patota&hl=it&sa=X&ei=750SUbrOGqSR4ATF_4HACw&ved=0CDgQ6AEwAA

Valeria Della Valle, Giuseppe Patota ... voi sogghignate al presente indicativo, voi sogghigniate al presente congiuntivo noi sognamo o noi sogniamo? tutt'e due al presente indicativo, noi sogniamo al presente congiuntivo sognare qualcuno o ...

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Aldo Gabrielli, nel suo “Si dice o non si dice?”:

disegnamo o disegniamo?

« "I verbi in -gnare, come anche quelli (pochi) in -gnere e -gnire mantengono sempre la 'i' della desinenza -iamo dell'indicativo presente. [...] Però alcune grammatiche ammettono anche le forme senza 'i', perché, dicono, tanto la pronunzia non cambia. Una ragione simile, una volta accettata, porterebbe una vera rivoluzione nella nostra ortografia. Ma poi è evidente che il mantener codesta 'i' è addirittura indispensabile nelle forme del congiuntivo presente. [...] Leggete questo periodo: 'Insigniamo con meritate onorificenze i migliori soldati perché anche voi giovani pugniate con valore e agogniate di imitare le imprese eroiche degli anziani': abolite la 'i' di pugniate e di agogniate e falserete addirittura il senso del discorso. Qualcuno dirà: manteniamo allora la 'i' solo nelle forme che possono generare equivoci, ma sopprimiamola dove equivoci non possono nascere... Ci sono dei grammatici che si compiacciono di questi distinguo, di questi cincischiamenti, ma son quelli appunto che riducono la lingua italiana a un affannoso e complicato tiremmolla."»





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