sabato 7 luglio 2012

A ciascuno il suo...






Pregiatissimo Direttore del portale,
siamo due cugini che appartengono a una delle nove parti del discorso, ci rivolgiamo a lei in quanto si è sempre mostrato sensibile ai problemi della lingua; per questo la preghiamo di voler pubblicare questa lettera aperta agli amanti del bel parlare e del bello scrivere affinché ci usino in modo corretto.
Siamo Ciascuno e Ognuno, siamo cugini, abbiamo lo stesso sangue “per parte di padre” (il latino) ma non per questo possiamo essere adoperati indifferentemente. Per questo motivo, appunto, abbiamo deciso di rivolgerci a lei per spiegare, con questa lettera aperta e una volta per tutte, le nostre ragioni.
A ciascuno il suo, dunque. Cominciamo con Ciascuno. Questo può essere tanto aggettivo quanto pronome indefinito e viene dal latino volgare “quisque” e “unus”, non ha plurale, ovviamente, e indica una totalità di persone o cose riferendosi, però, a uno a uno ai singoli elementi che la compongono (la totalità) ed equivale, insomma, a ‘ogni’. Quando è in funzione di aggettivo deve sempre precedere il nome: ciascun libro; ciascuna penna; ciascun uomo. Come si evince dagli esempi, nella forma maschile si può troncare ma mai apostrofare; l’onore dell’apostrofo spetta solo al femminile: ciascun’amica. Quando assume la funzione di pronome significa ‘tutti’ o ‘uno per uno’ con valore distributivo o partitivo: impartí gli ordini a ciascuno; Piero ha litigato con ciascuno di loro. Da notare, in proposito, che quando Ciascuno pronome è usato con valore distributivo non necessariamente deve essere preceduto dalla preposizione ‘per’: regalai centomila euro a ciascuno o per ciascuno. La scelta di accompagnare il pronome con la preposizione ‘per’ dipende esclusivamente dal gusto stilistico dello scrivente o del parlante. Da evitare, tassativamente, la forma familiare o dialettale “Ciascheduno”, anche se non mancano esempi (negativi) di alcune cosiddette grandi penne.
E veniamo a Ognuno. Cominciamo con il mettere bene in evidenza la diversità, fondamentale, con Ciascuno. Ognuno, a differenza del cugino Ciascuno, è solo pronome e riferibile a persone (non a cose. Alcuni linguisti e alcuni vocabolari consentono la possibilità di riferirlo anche a cose ma è un uso, a nostro modo di vedere, se non errato, improprio). Sotto il profilo etimologico, infatti, Ognuno viene da ‘ogni’ e ‘uno’ (pronome indefinito riferito a persona non altrimenti determinata) e significa “ciascuna persona”, “tutti”. Ognuno, per tanto, può “sostituire” una persona, non una cosa. Come Ciascuno non ha il plurale e come quest’ultimo indica la totalità indefinita (per questo motivo molti lo confondono con Ciascuno e lo fanno anche aggettivo) però, a differenza di Ciascuno, distingue maggiormente ogni unità che fa parte dell’insieme perché ha un valore piú marcatamente distributivo: lo fa ognuno, vale a dire lo fanno “tutti” (il fare è 'distribuito' fra tutti); ognuno ha i suoi problemi, cioè i problemi sono ‘distribuiti’ fra tutti.
Con la speranza di aver fatto un po’ di chiarezza, ringraziamo il Direttore per la sua squisita ospitalità e a voi, gentili amici lettori, auguriamo un mondo di bene.
I vostri affezionatissimi amici
Ciascuno e Ognuno



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Buonasera, si può usare SOVENTE come aggettivo. Ad esempio come nella frase:
"lo svedese è soggetto a SOVENTI cambiamenti d’umore".
Grazie
S.
(Località non specificata)
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Sí, cortese amico,
sovente può essere anche aggettivo con il significato di "frequente", "ripetuto".
La sua frase, quindi, è correttissima (lo svedese è soggetto a soventi [frequenti] cambiamenti d'umore).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggo
ognuno ha i suoi problemi....
è una forma assolutamente inesatta, e dove si insegna ad altri la lingua italiana non si dovrebbero fare ceri errori
A ognuno il proprio
Ognuno ha i propri problemi
ma più elegantemente
a ciascuno il proprio
ciascuno ha i propri problemi
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/impiego

Fausto Raso ha detto...

Caro anonimo,
peccato che non abbia il coraggio di "esporsi"...
Inesatto, comunque, non vuol dire errato. La Crusca dice, infatti, "è preferibile", ma io non lo preferisco.