lunedì 17 ottobre 2011

L'ingegnera? Non fa una grinza







Dallo “Scioglilingua” del Corriere della Sera in rete:
la e lo -Ingegnere-
L'Ingegnere ormai può essere sia maschile che femminile, visto che sono in aumento le laureate in ingegneria.
Quindi mi chiedevo se posso scrivere -un ingegnere- con l'apostrofo, intendendo -un'ingegnere femmina- o meglio scrivere -una ingegnere-?
http://casacristina.freehostia.com/
(Firma)
Risposta dell’esperta:
De Rienzo Domenica, 16 Ottobre 2011
Conviene mettere nella frase un elemento che faccia comprendere il soggetto femminile. Esempio: "Cristina è un valido ingegnere". Ripiego: "Tra gli ingegneri Cristina è la più valida". "Un ingegnere come Cristina è il fiore all'occhiello della nostra ditta."
Comunque si comporta come "Ministro": è termine maschile che ha bisogno di "appoggi" per far intendere il riferimento al femminile.
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Si può benissimo scrivere “ingegnera”, voce accolta anche da alcuni vocabolari. Riportiamo ciò che dice il “Gabrielli” in rete: ingegnere
[in-ge-gnè-re]
s.m. (pl. m. -ri; f. -ra, pl. -re)
Chi, avendo conseguito la laurea in ingegneria e l'abilitazione alla professione, progetta e dirige la realizzazione di opere edilizie, meccaniche, industriali, navali e sim.
‖ Ingegnere del suono, esperto che si occupa dell'acustica di un ambiente in cui si svolgono spettacoli, spec. musicali; esperto che ha il compito di creare le condizioni tecniche necessarie per una corretta registrazione sonora
‖ Ingegnere militare, chi progettava e dirigeva le operazioni di fortificazione, di attacco o di difesa di un luogo.
In proposito si legga un’intervista a Francesco Sabatini, ex presidente dell’Accademia della Crusca, cliccando su:




e un articolo, sull'argomento, pubblicato proprio sul "Corriere" in rete:

http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/28/dice_ingegnera_signora_ingegnere__co_0_00092810588.shtml

7 commenti:

il puntiglioso ha detto...

Gentile dr Raso,
l'articolo del "Corriere.it" riguardante ingegnera è del 2000 e ancora ci poniamo il problema?
Cordialità

Carlo ha detto...

Perplessità anche per l'accanimento con cui il dottor Raso infierisce contro le risposte della signora Haziel, recente vedova De Rienzo, e si ostini a promuovere forme che i parlanti hanno rigettato o stanno rigettando.


PS L'oracolo Aldo Gabrielli, pace all'anima sua, è morto nel 1978 e la lingua si evolve.

Fausto Raso ha detto...

Mi sembra troppo comodo nascondersi dietro la frase, trita e ritrita, «la lingua si evolve». Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni sono "stramorti" (Dio li abbia in gloria) ma si portano ancora ad esempio per il corretto uso dell'idioma di Dante.

Ottavio P. ha detto...

Per Carlo,
il dott. Raso non si accanisce contro la signora De Rienzo (Haziel), cerca solo di ristabilire verità linguistiche molto spesso calpestate dalla suddetta signora.

Carlo ha detto...

Gentile Ottavio,
ma come si stabilisce che sono "verità linguistiche"? Se la maggior parte dei parlanti usa forme diverse da quelle predilette dagli scrittori di qualche secolo fa, che si esprimevano in una lingua artificiale che esisteva solo in forma scritta, bisogna accettare che il nuovo standard è questo e non quello descritto da grammatiche o vocabolari che riflettono tendenze ormai superate.
Cordialmente,

Carlo

Otto ha detto...

Gentile Marco, mi sento di spezzare una lancia a favore di Ottavio.
E’ evidente che la lingua evolve ed evolverà sempre. Tale inevitabile fenomeno, però, sarebbe accettabile se l’evoluzione avvenisse “con consapevolezza”, invece avviene “per ignoranza”. Ed è per questo che è inaccettabile.
Cordiali saluti. Otto

Otto ha detto...

Pardon, ho scritto Marco, ma volevo dire Carlo...
Chiedo scusa per l'errore.
Otto