mercoledì 12 gennaio 2011

«Non volere il pane a conto»







Il modo di dire, che avete appena letto, probabilmente è sconosciuto ai piú. Si adopera quando si vuol mettere in evidenza il fatto di non accettare prestiti o favori troppo impegnativi. Quando non si vogliono avere, insomma, debiti con nessuno; siano essi debiti materiali siano essi debiti morali. La locuzione trae origine dall’usanza di comperare il pane senza pagarlo subito ma facendo segnare l’importo dovuto su una nota (conto) da pagare in un tempo successivo.

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Un complemento «misconosciuto»

Abbiamo notato che - se non cadiamo in errore - le tradizionali grammatiche non trattano un complemento, anzi lo “misconoscono”: il complemento di aggiunzione (l’opposto è quello di esclusione, questo sí, “riconosciuto”). Questo complemento, dunque, indica - come dice lo stesso nome - “in aggiunta od oltre chi o che cosa” si svolge l’azione espressa dal predicato verbale. Si può riconoscere facilmente perché risponde alle domande sottintese “in aggiunta a chi?”, “al di fuori di che?” e simili. È introdotto non da preposizioni ma da locuzioni del tipo “oltre”, “oltre a”, “fuori del”. Qualche esempio renderà, forse, tutto piú chiaro: sono venuti in molti ‘oltre agli invitati’; ‘il fanciullo, finalmente, è stato dichiarato ‘fuori pericolo’ (di morte); la fanciulla, è incredibile, ha mostrato una forza “fuori del normale”. Il complemento in oggetto può essere costituito anche da un sostantivo o da un pronome. Ricapitolando e semplificando. Il complemento di aggiunzione (che fa parte della schiera di quelli indiretti) indica la persona o la cosa che si “aggiunge” a quanto già espresso nella proposizione.


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