lunedì 6 dicembre 2010

La testa e il capo


La testa e il capo - nell’uso corrente - sono l’uno sinonimo dell’altro; tuttavia c’è - a voler sottilizzare - una piccola differenza. Con il termine “capo” ci si riferisce piú spesso all’anatomia umana, mentre con quello di “testa” ci si può riferire tanto all’anatomia dell’uomo quanto a quella degli animali. Inoltre nelle espressioni di uso comune e in quelle adoperate in senso figurato i due termini (testa e capo) hanno, talvolta, usi completamente distinti e non sempre sono interscambiabili nella medesima proposizione. Qualche esempio. Ricevere un colpo tra capo e collo (e non “tra testa e collo”); andare a testa alta (non “a capo alto”); fare a testa e croce (non “a capo e croce”); testa di rapa (non “capo di rapa”); essere in capo al mondo (non “in testa al mondo”); venirne a capo (non “a testa”); andare a capo; capo d’aglio ecc. Testa e capo, insomma, non sono sinonimi assoluti: occorre tenerlo presente, quando si scrive.

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È il caso di ricordare, ancora una volta, che il verbo “deragliare” si coniuga con l’ausiliare “avere”: il treno ha deragliato. Abbiamo sentito un “è deragliato”, qualche giorno fa, da un conduttore del tg1 delle 13.30. Si clicchi su deragliare.



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