mercoledì 14 luglio 2010

La vendetta...


Chi, tra i nostri gentili blogghisti, non ha mai meditato vendetta contro qualcuno scagli - come usa dire - la prima pietra. C'è qualcuno, infatti, che possa dire, onestamente, di non aver mai ricevuto un'offesa, un sopruso e di non aver pensato di vendicarsi? "La vendetta - diceva Francesco Bacone - è una specie di giustizia selvaggia". Nessun blogghista ha mai pensato, per tanto, di trasformarsi in un "giustiziere selvaggio"? Stentiamo a credere di no. Ma cos'è questa vendetta? I vocabolari, alla voce in oggetto, recitano: "Offesa, morale o materiale, inflitta, per ritorsione, a un'offesa personalmente subita". Fin qui, tutto "chiaro". A noi interessa, però, la vendetta sotto il profilo prettamente linguistico. L'origine del nome sembra sia il latino "vindicta", cioè la 'verga' con la quale si toccava il capo di uno schiavo nell'atto di affrancarlo, cioè di liberarlo dalla schiavitù. La vendetta, quindi, è una "liberazione". Colui che si vendica non 'libera', infatti, l'animo da certi sentimenti? La cosa, però, non ci convine molto in quanto è solo una supposizione. L'origine resta incerta. E' certo, invece, il fatto che la vendetta è un sostantivo deverbale, derivando dal verbo "vendicare". Vediamo, allora, ciò che dice, sul verbo vendicare il linguista Ottorino Pianigiani:
http://www.etimo.it/?term=vendicare&find=Cerca

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